All'esterno
Non
riesco a trovare la Potsdamerplatz.
No,
credo sia qui.
No,
no. Non può essere.
Perchè
alla Potsdamerplatz c'era il Cafè Josty.
Ci
venivo il pomeriggio a chiacchierare e a bere un caffè.
Guardavo
la gente, dopo aver fumato i miei sigari da “Lohse & Wolff”.
Una
tabaccheria prestigiosa proprio qui di fronte.
Allora,
non può esser qui la Potsdamerplatz, no.
Non
si incontra nessuno a cui poter chiedere.
Era
una piazza animata.
Tram,
omnibus a cavalli e due auto: la mia e quella della cioccolata
Hamman.
Anche
i magazzini Wertheim erano qui.
E
poi, all'improvviso, là
sventolarono
delle bandiere.
L'intera
piazza ne era piena.
E
la gente non era più gentile
e
neanche la polizia.
Ma
non mi do per vinto
finché
non ho trovato la Potsdamerplatz.
Dove
sono i miei eroi?
Dove
siete voi, figli miei?
Dove
stanno i miei?
Gli
ottusi, quelli delle origini?
Chiamami,
o musa, il povero immortale cantore
che,
abbandonato dai mortali suoi uditori,
perse
la voce lui che,
angelo
del racconto,
è
diventato il suonatore d'organetto là fuori,
ignorato
e deriso,
alle
soglie della terra di nessuno.
Narrare
e vivere non possono mai essere del tutto cose distinte pena falsità
e pochezza. La stessa falsità e pochezza di certe omelie ed
esternazioni di pio sentimento. Il vecchio cerca la piazza dove
guardava la gente, dove fumava e beveva il caffè. Dove si
coinvolgeva secondo la sua indole e sensibilità prima che la gente
non smise di perdere la gentilezza con la cui fine fece sparire anche
la piazza, e gli uomini, e la ragione d'essere del cantore senza
uditori.
E
senza ascolto non si riesce neanche più a capire, a vedere.
Altra
scena
Solo
le strade romane portano ancora lontano,
sono
le tracce più antiche, portano più lontano.
Qui,
dov'è il colle?
Anche
la pianura, anche Berlino
ha
i suoi colli nascosti,
e
là soltanto inizia il mio paese,
il
paese dei racconti.
Perché
tutti, già da bambini,
non
vedono passaggi, punti e interstizi
giù
sulla terra e su nel cielo?
Se ognuno li vedesse
Se ognuno li vedesse
ci
sarebbe una storia senza assassini né guerre.
Finale
Nominami
gli uomini e le donne e i bambini
che
cercheranno me, il loro narratore,
cantore
e corifeo perché essi
hanno
bisogno di me
più
di ogni altra cosa al mondo.
Siamo
tutti sulla stessa barca.
L'ascolto
di un senso che illumini la noia, la desolazione, l'alienazione torna
essenziale. Senso che non è fine, immediato scopo, giustificazione
economica e funzionale, utilità tecnica1.
Senso e vita sono sulla stessa barca.
Appendice
La
parte non letta nel film dell'Elogio dell'infanzia di Handke
Quando
il bambino era bambino,
non riusciva ad inghiottire gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
il cavolfiore bollito,
ed ora mangia tutto, e non solo per necessità.
non riusciva ad inghiottire gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
il cavolfiore bollito,
ed ora mangia tutto, e non solo per necessità.
Quando
il bambino era bambino,
si risvegliò una volta in un letto estraneo,
ed ora gli accade sempre,
gli apparivano belli molti uomini,
e adesso soltanto in rari casi,
si rappresentava nitidamente un paradiso,
e adesso lo può al massimo intuire,
non riusciva ad immaginare il nulla,
ed oggi rabbrividisce al suo pensiero.
si risvegliò una volta in un letto estraneo,
ed ora gli accade sempre,
gli apparivano belli molti uomini,
e adesso soltanto in rari casi,
si rappresentava nitidamente un paradiso,
e adesso lo può al massimo intuire,
non riusciva ad immaginare il nulla,
ed oggi rabbrividisce al suo pensiero.
Quando
il bambino era bambino
giocava con entusiasmo
e adesso è così preso dalla cosa come allora
solo se questa cosa è il suo lavoro.
giocava con entusiasmo
e adesso è così preso dalla cosa come allora
solo se questa cosa è il suo lavoro.
Quando
il bambino era bambino,
per nutrirsi gli bastavano pane e mela,
ed è ancora così.
per nutrirsi gli bastavano pane e mela,
ed è ancora così.
Quando
il bambino era bambino,
le bacche gli cadevano in mano,
come solo le bacche sanno cadere.
Ed è ancora così.
Le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed è ancora così.
Ad ogni monte, sentiva nostalgia di una montagna ancora più alta,
e in ogni città sentiva nostalgia di una città ancora più grande.
E questo, è ancora così.
Sulla cima di un albero,
prendeva le ciliegie tutto euforico,
com’è ancora oggi.
Aveva timore davanti ad ogni estraneo,
e continua ad averne.
Aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.
le bacche gli cadevano in mano,
come solo le bacche sanno cadere.
Ed è ancora così.
Le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed è ancora così.
Ad ogni monte, sentiva nostalgia di una montagna ancora più alta,
e in ogni città sentiva nostalgia di una città ancora più grande.
E questo, è ancora così.
Sulla cima di un albero,
prendeva le ciliegie tutto euforico,
com’è ancora oggi.
Aveva timore davanti ad ogni estraneo,
e continua ad averne.
Aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.
Quando
il bambino era bambino,
lanciava contro l’albero un bastone, come fosse una lancia.
E ancora continua a vibrare.»
lanciava contro l’albero un bastone, come fosse una lancia.
E ancora continua a vibrare.»
Peter
Handke
1Vedere
a riguardo il capitolo “Scopo e senso” in Romano Guardini,
L'opera d'arte, Morcelliana, Brescia, 1998