Introduzione

Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, d'isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l'immagine del suo volto.

Jorge Luis Borges, Epilogo da L'artefice, 1960

mercoledì 4 febbraio 2009

Quando meno te l'aspetti

La scorsa settimana ho macinato km su km a zonzo per Milano per spiare i luoghi delle grandi firme. Non sto avendo una deriva modaiola, ve l'assicuro, cercavo solo di spiare la promozione che le case di moda ed i grandi marchi fanno per se stessi attraverso i loro negozi, uffici, ... per avere qualche idee da spendere per un concorso che sto preparando per Benetton.
E così vai a vedere Armani, ... vai a vedere Dolce&Gabbana, ... vai a vedere la Rinascente, ... vetrine minimaliste alla Silvestrin e Pawson, un grande volume-vetrina per D&G in via Broggi, luci e schermi...

Ma la cosa che a maggior distanza mi ha attirato l'occhio e, forse la più suggestiva, è stata l'impalcatura che vedete qua sotto.
Le caratteristiche per essere un possibile manifesto di una nuova architettura le aveva tutte:
- una poetica dell'involucro leggero e tessile molto reattivo con la radiazione solare;
- una doppia facciata ?tecnica?, ?vivibile?, ?filtrante?
- l'essenzialità della forma raggiunta con la composizione di geometrie elementari;
- e chi ci vede altro lo scriva pure...