Introduzione

Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, d'isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l'immagine del suo volto.

Jorge Luis Borges, Epilogo da L'artefice, 1960

venerdì 20 giugno 2008

Piuttosto che

Rompo un lungo periodo di silenzio cercando di contribuire dalle colonne di questo blog alla buona causa della lingua italiana. Chiamerei tutti i lettori alla battaglia contro l'inesorabile diffusione dell'uso del "piuttosto che" ad ogni livello come preposizione disgiuntiva. Se io dico: "Vado in montagna piuttosto che al mare" non voglio dire che vado al mare oppure in montagna ma che opto per la prima possibilità.
Ho quasi l'impressione che si ricorra al "piuttosto che" perchè ha un qualcosa di raffinato e ricercato (sarà per l'ampiezza della locuzione, se è giusto, che rende volgare e banale dire "o"?).
Chi non è convinto della posizione che sto sostenendo vada a vedere cosa sostiene la massima autorità della lingua italiana, l'Accademia della Crusca.
Provate anche a vedere su Google cosa ottenete scrivendo "piuttosto che".

Unitevi nella battaglia, penso che possa nascere una grande movimento popolare di lotta secondo forse soltanto al Fronte di Liberazione Nani da Giardino.