Introduzione

Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, d'isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l'immagine del suo volto.

Jorge Luis Borges, Epilogo da L'artefice, 1960

giovedì 26 settembre 2013

Specchi dell'Invisibile di Jason Elliot

Nei giorni in cui nuovamente si riparla del piccolo e stretto canale attraverso cui potrebbero iniziare a riparlare Occidente ed Iran, sperando che davvero nel dialogo possa aprirsi una strada pacificatrice per il Medio Oriente invito alla lettura di Specchi dell'Invisibile di Jason Elliot, pubblicato da Neri Pozza (http://www.neripozza.it/collane_dett.php?id_coll=5&id_lib=359)

Un libro intelligente... che certo confermerà nella simpatia chi ama questo mondo nella sua storia e nelle sue arti ma che può affascinare anche chi ha creduto finora ad una realtà monolitica, violenta ed ignorante dell'Islam. A scanso d'equivoci mi metto tra i primi e confesso di aver avuto momenti intensi di lettura quando, quasi contemporaneamente al momento in cui me le stavo chiarendo, ho trovato condivise dall'autore alcune delle mie stesse tesi.

I figli d'Adamo sono membri dello stesso corpo,
Di un'unica essenza di natura.
Se la fortuna getta un membro nel dolore,
Non resta affatto riposo per gli altri.
O tu che sei senza preoccupazione della pena degli altri,
Non occorre che ti diano il nome di uomo.

Abū-Muhammad Muslih al-Dīn bin Abdallāh Shīrāzī (Sa'di)
Poeta persiano del XIII secolo

lunedì 16 settembre 2013

Le Ucronie

Da circa un anno (o forse più o forse meno e dopo anni di ruminamenti) ho iniziato a mettere su carta con debole costanza un lungo racconto storico che si muove tra luoghi d'affezione particolare. Non è un lavoro geniale e non è un lavoro particolarmente originale. La vicenda parte nella Venezia del 1600 (più precisamente nel 1585 nella terraferma veneta). La scrittura è partita da incitamenti più o meno dichiarati e ravvisabili che vanno dalla lettura di Q di Luther Blisset alle Memorie di Adriano della Yourcenar. Riferimenti molto distanti tra di loro e molto distanti dalla mia capacità di lavoro con carta e penna, documenti e ricerche. La mia fatica più appassionante è senza dubbio quella di immergersi nella Storia, quella grande, e indagarla per trovarvi connessioni e incroci per trovare tra le sue pieghe una storia, piccola, da poter raccontare che, per quanto nessuno ne abbia mai dato testimonianza, possiamo ripercorrere me veritiera e verosimile.

Nella rete ho trovato, in cerca di spunti e documenti, chi, più o meno indagando il mio stesso periodo e percorrendo in parte la stessa geografia, si è spinto oltre lasciandosi andare ad interessanti giochi e incuriosendomi verso il genere letterario della "Ucronia". Provate a leggere:

http://www.fmboschetto.it/Utopiaucronia/Jalil.htm

http://www.fmboschetto.it/Utopiaucronia/introduzione.htm

venerdì 6 settembre 2013

Cadranno le bombe in Siria?

Abbiamo finito di cenare. Mia madre è ancora in cucina con la tv accesa a sparecchiare. Noi siamo in soggiorno. Mio padre su un divano, io sull’altro. La televisione è accesa. Si cerca il riposo di fine giornata. Tutto è normale. Mia madre ad un nuovo rumore di aereo che sorvola a bassa quota, che evidentemente hanno cadenzato anche le ore passate, dalla cucina: “Ma che sono tutti questi aerei oggi?” e mio padre, composto: “Andranno in Siria…”
Nella normalità più totale, in un momento di vita familiare serena per quanto in un periodo in cui vari pensieri e alcune urgenze tengono in apprensione,  dove tutto, bene o male, è risolvibile, e niente cade tranciante a dividere da un prima equilibrato ed un tragico dopo, ho avuto la presa di coscienza più significativa di quella che tante logiche e accurate letture di giornale o immagini televisive sulla guerra di cui si discute abbiano potuto offrirmi.

A distanza di un mare ho pensato l’esatta scena speculare della nostra famiglia che non sente quegli aerei passare ma, impotente, gli sacrifica la serenità, il futuro, i progetti e i legami.