Far due passi era una di quelle consuetudini che mai avreste potuto fargli perdere. Sovente accadeva che la sgambata si protraesse e andasse a disegnare geometrie improbabili quali quelle che una mosca potrebbe tracciare nel suo rimbalzante volare.
Quei piedi che il tempo aveva ormai sformato, tra pelle dura e valgismo, coprivano distanze notevoli ascendendo e scivolando giù per i piccoli percorsi nel borgo che la maestria aveva fatto sì che fossero disegnati perlopiù cercando la pendenza più dolce. Dolcezza che non affaticava il passo ma che imponeva lentezza, che sembrava voler calmare qualsiasi impeto di foga.
La possibilità di scorgere poi viste magnifiche sulla campagna e le terri verdi-marroni in una giornata come questa, di molte che ci sono, non era tra le preoccupazioni di ...
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