Introduzione

Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, d'isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l'immagine del suo volto.

Jorge Luis Borges, Epilogo da L'artefice, 1960

lunedì 12 novembre 2012

Cultura, cultura, cultura

Radio3 sta dedicando proprio in questo momento buona parte del suo spazio del mattino al ciclico dibattito su cultura-valorizzazione-conservazione-... prendendo lo spunto da un articolo de Il Fatto Quotidiano. Dibattito sacrosanto, necessario... questo non lo metto in dubbio, forse ora anche di più visto che l'urgenza economica ci obbliga a cercare ovunque per dare aria ai nostri desideri di guardare avanti, di pensare al nostro benessere e bene-stare in questo paese.

Provando un pò ad estraniarmi da quello che mi sembra essere un dibattito destinato sempre a tornare ci ho visto il grande rischio di esser vuoto e astratto. Forse, azzardo, lontano dal centro del problema. Ma questa "Cultura", questo "Patrimonio culturale" sono cose che riusciamo a toccare, a sentire, a riconoscere o sono slogan, frasi vuote?  Possono rischiare di essere trasformate in una nuova religione dogmatica e asfittica di cui tutti si fanno strenui difensori e crociati ma in cui solo pochi riescono a sentir scorrere qualcosa di vitale?

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