Introduzione

Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, d'isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l'immagine del suo volto.

Jorge Luis Borges, Epilogo da L'artefice, 1960

lunedì 8 dicembre 2008

Ricordi?

Qualche giorno fa, se ricordate, è scomparso ad 82 anni Henry Molaison. Se non lo ricordate, pur avendolo letto, vi potete sentire solidali con lui. Molaison stesso avrebbe rimosso la cosa. Il suo nome, o forse semplicemente le sue iniziali "H.M." riportate in numerosi studi scientifici, è associato all'interessante storia clinica di chi dall'età di 27 anni per una malattia ed un intervento chirurgico infelice ha passato la vita a dover ricominciare a conoscere il mondo tutti i giorni. Molaison non riusciva ad accumulare esperienze e fissarle. Non poteva ricordarle.
Pochissime erano le cose che egli in realtà ricordava coscientemente. Mantenne intatta la sfera della memoria associata all'apprendimento inconscio (spero di non parlare a sproposito) che permette ad ognuno di noi di riprendere a pedalare in bicicletta dopo tanto tempo.

La notizia non poteva passare inosservata se non fosse poi anche solo per le suggestioni che ci può suscitare.

Casualmente oggi scopro che su Radio2 quotidianamente c'è una piccola trasmissione dedicata e curata da un giovane attore che ha dovuto ricominciare a costruire la sua memoria per un episodio, meno grave, di amnesia. Pensavo inizialmente che fosse un'intelligente idea per una trasmissione... per orientare la trattazione dei temi scelti per le puntati a partire dall'interessante punto di vista della novità e della curiosità, quasi infantile,... E invece no. E' davvero così.
Per curiosare...

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